martedì 13 settembre 2011

a symphonian exercise

un cucchiaino, il cesso per strada, le lenzuola blu,
una donna cosciente, un passo pesante, la morte a due passi, la strada che urla, una fototessera sbiadita, una finestra chiusa, un cane che abbaia, un cane che morde, una lampada che fa contatto, un sonno profondo,
la poesia-sempre bop, cosi’ intima, poi banale, coi dettagli, senza infanzia, un foglio web-senza peso,
due o tre,
poi un diario-di spessore,
un micino tutto orecchie, la tua ombra, con le dita, la ferita senza sangue,
un cielo rosa, un cielo blu, la miseria-nelle strade, qui incarnata, ora e qui,
sussurrate-poi filmate-poi cantate,
un fiore di bach, una musica di beethoven,  una cartolina sull’asfalto, tutto esiste, i dettagli,
un-miliardo-di-dettagli,
la KULTura ‘e Napul’é, una data, quella giusta, una via-senza numeri, la lettura un po’ intricata,
un pretesto-quello giusto, il tempo che passa-quello che non passa, un tumore che s’avanza, una pera che si decompone, una tonnellata quadrata di carta bianca,
un minuto, due, tre, non di più,
un pensiero di pancia, una respiro suonato, uno stato d’animo dissonante, 

nella vita, l’interezza dei messaggi, l’incertezza del presente, del nascosto, del visibile [ai ricordi],
e allora camminare, tutta la vita, due minuti, tre, non di più,
e poi ancora una mano, la sinistra, una musica-assordante, una luce un po’ selvaggia, una pioggia che si aspetta, dji-ni, dji-ni, dji-nana,
una ruga relativa, indovinate, immaginate, quanti nomi ?, la ricchezza-del pensiero, l’essere umano-troppo pazzo,
poi anch’io, un dettaglio, sotto ogli occhi, la bruttezza illuminata, un libro breve, le impressioni nei secondi, il nonsenso, la parola, una scena, quell'immagine, dove vai ?
i frammenti, la ricostruzione,
seguire il pensiero,
si, sarà questo-
-il pensiero-.

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